La Vita Segreta delle Api
Qualche tempo fa un carissimo amico è venuto per la prima volta con me dalle mie amiche apine e, vista la sua legittima preoccupazione, mi è venuta in mente la frase di un bellissimo libro che recita cosi:
“Non avere paura, perché nessuna ape che ama la vita ha voglia di pungerti, ma allo stesso tempo non fare stupidaggini: indossa camicie e calzoni lunghi. Non agitare le mani. Guai ad agitare le mani per scacciarle. Se sei teso, fischia. La tensione innervosisce le api, mentre fischiare le tranquillizza. Comportati con l’aria di sapere quel che fai, anche se non lo sai. Soprattutto, comunica amore. Ogni piccola creatura vuol essere amata.”
A mio avviso un dolcissimo consiglio per affrontare queste piccole creature ed al tempo stesso un ottimo consiglio per una bellissima lettura: “La vita segreta delle api” di Sue Monk Kidd.
Ripensando a questo episodio ho riflettuto su quanto la maggior parte delle persone non conosca la complessità dell’esistenza all’interno di un alveare. Si può infatti dire che le api hanno una vita segreta che pochi conoscono.
Ad esempio, lo sapete che una singola ape, per produrre 1 kg di miele, vola per circa 150.000 km, quasi 4 volte il giro della terra?!
Io trovo affascinantissimo pensare che il miele che consumiamo tutti i giorni è il frutto di così tanto lavoro e di viaggi così lunghi e avventurosi.
Non tutti sanno poi come è organizzata la vita sociale di un alveare, con le Api Operaie, i Fuchi e la Regina, ma soprattutto che le Api Operaie si contraddistinguono le une dalle altre per i compiti che svolgono in base al tempo trascorso dalla loro nascita, vediamo quali.
Le Api Operaie
Un alveare prima di tutto va tenuto pulito e ordinato e proprio per questo ci sono le Api Spazzine, hanno il compito di tenere tutto in ordine, nonché quello pietoso di portar via dall’alveare le api morte.
Poi ci sono le Api Nutrici che si occupano di accudire la covata, alimentando le larve inizialmente con la pappa reale per poi passare al miele, polline e piccole quantità di acqua.
Le Api Ceraiole sono quelle che costruiscono i favi: sono dei veri geni della matematica dal modo in cui creano gli esagoni in modo perfetto… hanno scoperto che questo è il sistema migliore per risparmiare cera e ottimizzare lo spazio: le celle esagonali, infatti, possono essere affiancate l’una all’altra, con pareti in comune e senza lasciare spazi vuoti. Massima resa, minima spesa!
Il compito di gestire le sostanze essenziali all’interno dell’alveare quali il nettare, l’acqua, il polline e la propoli è assegnato alle Api Magazziniere, che subito dopo assumono il ruolo di Api Guardiane a tutela dell’alveare autorizzando l’ingresso solo alle api della famiglia.
L’ultima attività nella vita delle api operaie è quella di Api Bottinatrici. Hanno ormai buone capacità di orientamento e un cuore instancabile e sono quelle che vanno in giro a raccogliere nettare e polline… in un solo giorno possono visitare fino a 225.000 fiori.
I Fuchi
Gli unici maschi sono i Fuchi, che se ne stanno tranquilli ad aspettare di accoppiarsi con la Regina…
Niente male direte voi?! Peccato che a fine estate i poveri fuchi non servono più e vengono sfrattati dall’alveare. Non è insolito vedere delle vere e proprie lotte, con fuchi che volano con api attaccate al corpo per allontanarli.
L’Ape Regina
Infine c’è l’Ape Regina e la sua Corte… un gruppo di damigelle d’onore che la nutrono, le fanno il bagno, la tengono al caldo e al fresco, a seconda delle necessità! Le puoi vedere sempre affaccendarsi intorno a lei, addirittura la accarezzano.
L’Ape Regina depone le uova ed è la madre di tutte le api dell’alveare, che da lei dipende per il suo funzionamento. Non importa che lavoro facciano, ma le api sanno che la Regina è la loro madre. La madre di migliaia di api. Pensate che in un solo giorno può deporre fino a 1500 uova ed è la più longeva, visto che vive 3/4 anni contro i 42 giorni di un’ape operaia.
Si potrebbe parlare per ore dei diversi compiti di questi piccoli e fragili insetti, delle loro logiche di volo, del linguaggio che usano tra di loro, della moltitudine di fiori che visitano o dei vari tipi di miele che producono.
Proveremo a raccontarvelo un po’ alla volta in questo blog anche se la cosa migliore e più affascinante è quella di partecipare alle visite didattiche che presto organizzeremo in azienda.
Per ascoltare il racconto dettagliato della loro vita e del processo che porta alla produzione di questo strabiliante prodotto che è il miele, ma soprattutto per il fascino di indossare una tuta da apicoltore con la maschera a rete e di avvicinarsi lentamente alle arnie avvolti dal fumo calmante dell’affumicatore, lasciandosi andare al ronzio melodioso di centinaia di api intorno a noi.
A proposito, il mio amico quel giorno ha seguito i miei consigli, si è tranquillizzato e si è goduto questa magica esperienza. Ora mi chiede sempre quando può tornare dalle “sue” amiche apine.