Miele: quale scegliere
Tempo fa ero al supermercato (certo, prediligo i mercati locali, ma talvolta mi tocca anche il supermercato) 😬 e davanti allo scaffale delle marmellate e del miele mi sono trovata vicino ad una coppia di giovani ragazzi.
Si chiedevano quale miele scegliere da abbinare a dei formaggi per una cena che stavano organizzando con dei loro amici.
Di fronte a tutte quelle proposte, con prezzi decisamente così diversi, erano in difficoltà e si sono posti un sacco di domande.
Una domanda che mi ha particolarmente interessata è stata: quali sono i motivi per i quali un miele della Grande Distribuzione Organizzata ha spesso un costo nettamente inferiore rispetto a quello di produzione artigianale.
Scopriamo alcune di queste motivazioni, qualitative e non solo, che spesso determinano questa differenza.
Quale miele scegliere?
Molte aziende agricole come la nostra per esempio, scelgono di produrre un miele grezzo (o crudo), ovvero un miele che non viene sottoposto ai processi di pastorizzazione e filtrazione.
Questi procedimenti vengono utilizzati con lo scopo di rendere il miele più fluido ed evitargli la cristallizzazione, ma talvolta anche per rendere omogeneo un miscuglio di mieli di differenti aree di produzione e di diverse qualità.
Queste tecniche consentono al miele di avere caratteristiche costanti e di non modificare il suo aspetto nel tempo ma sottraggono anche buona parte delle sostanze che lo caratterizzano e che ne determinano la qualità.
Insomma un grandissimo peccato per tutto il lavoro fatto dalle api e per il piacere gustativo dei consumatori.
Il miele infatti è il frutto di un’intenso lavoro fatto dalle api in un territorio specifico, da cui prende i sapori e i profumi. Se prodotto poi seguendo il tradizionale rituale dell’agricoltura, si contribuisce a far vivere le api più serenamente e senza particolari stress, migliorando la qualità e il pregio del miele stesso.
Tutto questo lavoro manuale, fatto con tanta pazienza e passione, rende quindi il miele artigianale unico e diverso, tanto da rappresentare ad ogni produzione, una nuova scoperta con differenti sfumature di gusto e di colore.
Pensate che a volte il colore può addirittura variare lievemente anche da barattolo a barattolo nella stessa produzione.
Al tempo stesso però, come potete immaginare, questa lavorazione artigianale, al fine di produrre un miele di maggior qualità e valore, rende più complessa e delicata la fase di produzione, aumentandone i tempi, i rischi e conseguentemente i costi.
Quindi, tornando ai nostri ragazzi del supermercato, come potremmo consigliarli?
Monoflora o millefiori…? Dolce o aromatico…?
Prescindendo dai gusti personali, sui quali si sa non si discute, come abbiamo visto nelle righe precedenti, consigliamo per prima cosa di diffidare dei prezzi troppo bassi, perché come per tanti altri prodotti la qualità ha inevitabilmente un costo.
Un altro consiglio è quello sicuramente di leggere sempre bene l’etichetta per conoscere il luogo di produzione e confezionamento del miele.
E infine, e qui siamo di parte, consigliamo se possibile di comprare italiano (il prodotto nazionale viene controllato scrupolosamente) e magari direttamente da un produttore locale.
In questo modo c’è la possibilità di poter andare a visitare l’azienda e di parlare direttamente con chi custodisce le api giorno dopo giorno, di conoscere il posto dove quel miele nasce e di vedere con i propri occhi il lavoro e la passione quotidiana che tanti apicoltori mettono in ogni vasetto di miele che andremo a gustare.
E questa opportunità secondo noi non ha prezzo…